martedì 7 dicembre 2010

Villa Lante

VILLA LANTE A BAGNAIA (VITERBO):







Villa Lante è una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano. Da ricordare in modo particolare la Fontana dei Mori del Giambologna, le due palazzine (Gambara e Montalto) e uno spettacolare sistema di fontane e giochi d’acqua oltre a un bel parco boschivo. Tutta la Villa (tra giardino all'italiana e parco) occupa la superficie di 22 ettari.
La straordinaria particolarità di Villa Lante è insita nella predominanza del giardino rispetto all'opera architettonica infatti la residenza si sdoppia in due piccoli edifici gemelli (anche se costruiti in tempi diversi) simmetrici rispetto all'asse centrale del giardino che domina l'intera composizione attraverso il percorso d'acqua.







LE GEOMETRIE D’ACQUA DI VILLA LANTE A BAGNAIA:
L'acqua nasce da un trionfo di geometrie disegnate da siepi sempreverdi e statue di peperino e segue un percorso che crea bacini e giochi d’acqua particolari.
Da segnalare anche una tavola di peperino con un fresco ruscello che l’attraversa nel mezzo per tenere freschi frutta e verdura durante i pasti degli antichi proprietari.
Il Giardino di Villa Lante è così un luogo incantato creato e voluto da un potente cardinale in nome della supremazia dell’uomo sulla natura. Chiusa in un rigoroso dedalo geometrico opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola,Villa lante fu costruita nella seconda metà del Cinquecento per volere del cardinale Gambara, a ridosso di un bosco già riserva di caccia.
La Villa è attraversata longitudinalmente da un ruscello che sgorga in alto dalla roccia e segue il pendio del terreno, sfruttandone i dislivelli e raccordandoli con terrazze e fontane fino a placarsi nel quadrato della fontana dei Mori.

VILLA LANTE - LA FONTANA DEI MORI:
E’ uno specchio d’acqua che eleganti balaustre suddividono in quattro bacini su cui galleggia una barca con un putto zampillante e al centro un triplice cerchio di vasche culminanti nel gruppo dei quattro mori che reggono lo stemma di Papa Sisto V.

















VILLA LANTE A BAGNAIA (VT) - I GIARDINI:
Fin dall’ingresso si abbraccia la vista dell’intero giardino.
Le due palazzine simmetriche, a pianta quadrata sembrano non voler interrompere il flusso d’acqua, elemento naturale e vero protagonista della Villa, che scende con impeto anche se incanalato tra le fauci di un gambero in peperino simbolo del cardinale Gambara o raccolto nella Fontana dei Giganti raffigurazione dell’Arno e del Tevere.
Villa lante si trova a Bagnaia a soli 4 Km. da Viterbo ed è uno degli esempi più significativi di giardino all'italiana,con due palazzine e le sue meravigliose fontane artistiche.




VILLA LANTE - LA FONTANA DELLA CATENA:
Una grossa quantità d’acqua defluisce e scende tumultuosa attraverso la Fontana della Catena, saltellando nell'inviluppo avvolto e concatenato delle chele di un gambero (emblema del Cardinale Gambara) come a costituire una catena d'acqua cristallina e sfociando nella Fontana dei Giganti, rappresentante i fiumi Tevere e Arno (ossia i buoni rapporti tra il papato di Roma e la famiglia Medici di Firenze) è l'età della ragione (o di Giove), in cui l'uomo è chiamato a lottare con le sue forze per dominare la natura per poi calmarsi nella Fontana della Tavola (o Tavola del Cardinale) come a costituire, per un raffinato gioco di forme e trasparenze, una tavola con tovaglia cristallina. L’acqua riprende poi la sua corsa e va a zampillare nella Fontana dei Lumini, come a formare tante fiammelle di candele argentate.



LE COSTRUZIONI ALL’INTERNO DI VILLA LANTE:
Nel progetto era prevista la costruzione delle due ville, ma solo una fu fatta costruire, nel 1566, dal card. Gambara. All'interno conserva meravigliosi soffitti a cassettoni, stucchi ed affreschi pregiati, alcuni raffiguranti Villa D'Este, il Palazzo Farnese di Caprarola, il Palazzo di Capodimonte e Villa Lante come era all'origine. L'altra villa, chiamata Palazzina Montalto, per il nome del cardinale che la fece costruire, venne terminata nel 1590 con affreschi di vari autori ed un importante soffitto a cassettoni decorato.
Il cardinale Giovan Francesco Gambara, discendente da una nobile famiglia bresciana, grazie alla protezione dei Farnese (la madre era la vedova di Ranuccio Farnese), ottenne il titolo di Vescovo di Bagnaia nel 1566 ma prese possesso solo nel 1568 e immediatamente progettò la realizzazione della sua Villa Lante a Bagnaia richiedendo ai Farnese il servizio del loro architetto Vignola. Già nel 1573 il cardinale poteva risiedervi ma i lavori proseguirono fino al 1578 (come ricorda la data apposta su di un fregio del casino detto Palazzina Gambara), data della visita di Gregorio XIII.
L’architettura dei casini costruiti simmetricamente sul clivio alla fine di un terrazzamento all’interno di Villa Lante risulta assai più elegante e semplice rispetto alle coeve villa d’Este e palazzo Farnese di Caprarola e risente del modello bramantesco del Belvedere da cui Vignola trasse evidentemente diretta ispirazione riprendendo dalla precedente esperienza di Caprarola alcuni elementi del Casino del Barco ma lasciando assai più spazio al giardino che a Bagnaia svolge il ruolo di protagonista.
La decorazione interna venne terminata in tempo per la visita di Gregorio XIII nel 1578, il programma e la direzione dei lavori è attribuita a Raffaellino da Reggio, già presente nel palazzo Farnese di Caprarola. Questa dipendenza del cardinal Gambara dalla ben più potente famiglia Farnese è sottolineata da tutta la realizzazione della sua residenza di Bagnaia e ritorna espressa sulle pareti della loggia del primo piano ove sono rappresentati paesaggi di Caprarola con il palazzo Farnese e la villa del Barco insieme ad una veduta di villa d’Este e di Villa Lante a Bagnaia. Tematicamente legate a questa celebrazione delle famiglie Farnese, Este e Gambara sono anche le pitture della volta che rappresentano la nascita di quattro costellazioni secondo la Poetica astronomica di Igino e in relazione alle tre sopracitate famiglie: sopra la veduta di Villa d’Este Ercole e il dragone nel giardino delle Esperidi raffigura la nascita della costellazione del serpente; sopra palazzo Farnese a Caprarola Orione e lo scorpione sono entrambi legati a una costellazione; sopra il Barco Giove sconfigge i giganti accompagnato dall’aquila (una impresa dei Farnese era costituita dal fulmine con cui Giove uccise i Giganti); infine sopra Villa Lante Ercole uccide l’Idra e con essa un granchio giunto in aiuto del mostro (in riferimento alla costellazione del cancro ma anche al gambero, simbolo del cardinale).
Nell’insieme dunque la decorazione interna della loggia di Bagnaia sembra essere interamente improntata ai precedenti modelli del salotto di Villa d’Este e della sala di Ercole a Caprarola, ma l’esterno differisce per un maggior ordine spaziale che fa perno su un asse centrale sottolineato da una cordonata da cui scende l’acqua, da un tavolo marmoreo e infine dalla fontana con grande vasca posta al centro del primo terrazzamento ed ideata secondo modelli antichi come una sorta di laghetto con isola centrale.

VILLA LANTE A BAGNAIA LA FONTANA DEL DILUVIO:
La fontana del diluvio (o Monte della Pioggia) fa scendere le sue acque gorgogliando e scrosciando tra rocce, caverne e vegetazione, da una sommità che rimanda ad una arcaica armonia tra uomo e natura che dentro Villa Lante a Bagnaia trova una simbiosi perfetta.

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