martedì 3 maggio 2011

COSA VI ASPETTA AL VOSTRO ARRIVO???

No, non è una minaccia! :)
Vogliamo che appena varcata la soglia del nostro albergo, vi sentiate come in famiglia, coccolati e  rilassati!
Per questo abbiamo pensato per voi, degli itinerari "personalizzati".
Date un'occhiata qua sotto!!!


No, not a threat! :)
We want to crossing the threshold of our hotel, you feel like family, pampered and relaxed!
So we've created for you, itineraries "custom".
Take a look below!






Benvenuti a nome di tutto lo Staff dell'Hotel Viterbo Inn!


In questo opuscolo troverete tutte le indicazioni utili per vivere al meglio la vostra permanenza a Viterbo. Potrete godere delle bellezze artistiche, conoscere la storia della città, le sue leggende, le tradizioni e la gastronomia.

Inoltre troverete elencati tutti i servizi dei quali potrete usufruire come nostri ospiti.
Il nostro Staff sarà pronto ad aiutarvi fornendovi tutte le informazioni necessarie, esaudendo, nel miglior modo possibile, le vostre richieste. Se avete domande, dubbi o curiosità, non esitate a chiedere alla Reception!
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Lo Staff

Gianfranco, Tiziana, Virna, Annelisa.


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Nel nostro albergo:

  • Tutte le camere dispongono di: Servizi privati con asciugacapelli, TV LCD, Mini bar, Climatizzazione.
  • Area wi-fi gratuita (troverete la password di seguito)
  • Area relax
  • Servizio di portiere notturno h24
  • Colazione a buffet con prodotti tipici della nostra tradizione culinaria (torte della nonna) e fontana di cioccolato!
  • Convenzioni con le Terme dei Papi
  • Centro estetico “La Ninfa” all'interno del nostro albergo (trattamenti su prenotazione)
  • Guida Turistica autorizzata dalla Provincia (su prenotazione)
  • Navetta per spostamenti sia all'interno che all'esterno della città (su prenotazione)
  • Parcheggio gratuito per moto e bici
  • Ristorante convenzionato “La Loggetta” (a 50 mt dall'albergo)
  • Sconto del 10% presso la bottega di prodotti tipici “Ejelo” o consegna in camera. (troverete i coupon di seguito)
  • Itinerari personalizzati (culturali, enogastronomici, religiosi...)



Per ulteriori servizi ed informazioni non esitate a chiedere alla Reception!

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Viterbo: una città da scoprire.

Viterbo è un piccolo capoluogo della Tuscia, nel Lazio settentrionale, con 63.000 abitanti, a nord di Roma da cui dista circa 80 Km.
Attraversato dalla strada statale Cassia, che lo collega a nord con 
Siena e a sud con la Capitale, conserva il suo aspetto medioevale, il centro storico è circondato da cinta muraria con le attuali 7 porte di accesso. Situato in buona posizione collinare, a Sud-est della città ci sono i Colli Cimini di natura vulcanica, in prossimità di due laghi: di Vico e di Bolsena, a 50 Km. dal Mar Tirreno.
Viterbo è stata definita la città dei Papi in quanto nel XIII secolo per circa 20 anni era stata eletta come sede papale, contendendo questo primato a Roma; famosa per le sue belle fontane: fontana grande, quella della Rocca, di S. Faustino, dei Leoni e varie fontane a forma di fuso di origine medioevale; suggestivo il quartiere medioevale di S. Pellegrino che offre ai visitatori degli scorci che ci riportano indietro nel tempo.
Da visitare la Chiesa di Santa Rosa, patrona della città, che viene festeggiata ogni anno, la sera del 3 Settembre, con il tradizionale trasporto della Macchina di S. Rosa, un campanile alto 28 m. che pesa 5 tonnellate sulla cui sommità c’è la statua della Santa benedicente e viene portato in spalla da un centinaio di facchini; percorre di sera un tragitto di 1200 m. al buio illuminata da lumini di cera e altre luci alimentate da batterie. Lo spettacolo è unico al mondo e questa manifestazione si svolge da secoli per ricordare la traslazione del corpo della Santa 18enne, trovato incorrotto, dopo 7 anni dalla sua morte con una processione alla quale partecipò papa Alessandro IV nel 1258 insieme a quattro cardinali, per trasferirlo nell’attuale Chiesa a lei dedicata.
A 3 Km dal centro è situata l’area termale con acqua solfurea calda, indicata per varie cure: famosa la sorgente del Bulicame, ricordata da Dante nell’Inferno, in passato meta privilegiata di molti Papi che venivano a curarsi, con acque e fanghi, i gravi dolori delle ossa.

Rimanete solo per poche ore?

Suggeriamo senz’altro la visita del centro storico della città: Piazza del Comune con la torre dell’orologio, la splendida sala Regia che conserva affreschi che ricordano la storia della città. Il sarcofago della bella Galiana che accolse il corpo di una ragazza vissuta nel 1138, uccisa da un ammiratore respinto, poi piazza del Gesù nella cui chiesa nel 1271 fu ucciso Enrico di Cornovaglia, nipote del re d’Inghilterra. Fino ad arrivare al Duomo e al Palazzo dei Papi con il suo salone del conclave, qui furono eletti ben 5 pontefici, famosa è rimasta l’elezione di papa Gregorio X nel 1271 che per accelerarla si arrivò a scoperchiare il tetto.
Infine la Chiesa di S. Maria Nuova in stile romanico contiene affreschi del 1300 e 1500, e il Quartiere Medioevale di S. Pellegrino fino ad arrivare in Piazza fontana Grande.


Di seguito troverete alcuni cenni storici sulla città di Viterbo, all’ultima pagina l’itinerario per una passeggiata culturale nell’antico centro storico.
LA STORIA:

Si hanno tracce d'insediamenti neolitici ed e neolitici e qualche segno etrusco nella lontana storia di Viterbo, ma molti storici sono portati a credere che nel periodo etrusco l'insediamento non raggiungesse lo stato di vicus, a differenza degli storici quattrocenteschi che supponevano una tetrapoli etrusca, fuorviati dalla sigla FAVL che secondo le teorie di frate Annio, era formata dalle iniziali di quattro villaggi (Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longula). Probabilmente dopo la conquista romana fu costituito in stazione militare, chiamato Castrum Herculis per la presenza in loco di un tempio dedicato all'eroe mitologico (il leone simbolo di Viterbo deriva da questo aneddoto).
La città medievale tuttavia trae origine da un "castrum", una fortificazione longobarda posta al confine tra i loro possessi nella Tuscia e il ducato bizantino di Roma: il colle di San Lorenzo, ricordato nella donazione di Sutri tra i possessi che Liutprando promette alla Chiesa nel 729, fu fortificato nel 773 da Desiderio, nell'ultimo periodo della sua contesa con Carlo Magno. Dell'852 un documento papale che riconosce il Castrum Viterbii proprietà delle terre di San Pietro, mentre Ottone I annovera il castello tra i possessi della Chiesa.
Nel sec. XI, l'incremento demografico contribuì alla nascita di nuclei abitativi fuori dal castrum, e, attorno al 1090, a un primo tratto di mura; nel 1099 la scelta dei primi consoli sancisce il passaggio a istituzioni comunali. È il XII secolo il periodo in cui Viterbo, libero comune, si assicura il possesso di numerosi castelli: in tal senso la protezione di Federico I (presente nella città nel 1162), e il suo riconoscimento del comune viterbese, conferisce legittimità alla sua politica di espansione. Nel 1172 viene distrutta la città diFerento il cui simbolo (una palma) viene aggiunto a quello di Viterbo (il leone) emblema tutt'ora vigente, attorno al 1190 viene assediata Corneto, l'imperatore attacca Roma con l'esercito viterbese. Il districtus del comune aumenta considerevolmente. Ulteriore elemento che accresce il prestigio e l'importanza politica di Viterbo, è la sua elevazione a cattedra vescovile nel 1194 ai danni di Tuscania, la cui precedente predominanza nella Tuscia romana viene meno.
All'inizio del XIII secolo la città viene inserita nell'orbita papale, soprattutto con il disegno di Innocenzo III, che tentò di costituire uno stato territoriale: Viterbo nel1207 ospitò il Parlamento degli stati della Chiesa. Tuttavia, insofferente per la presenza papale, la città invocò la protezione di Federico II: si apre così fino al 1250circa un periodo di lotte interne tra guelfi (la famiglia dei Gatti) e ghibellini (i Tignosi). Si inserisce in questo contesto di aspre lotte civili e religiose la vita della più illustre figlia di Viterbo: Santa Rosa da Viterbo, che visse tra il 1233 e il 1251. Si ricordano non solo suoi miracoli in vita e post mortem, ma anche, benché fosse giovanissima morendo ad appena 18 anni, la sua coraggiosa predicazione contro gli eretici e i ghibellini, che animò i viterbesi a resistere contro l'assalto dell'esercito di Federico II.
Il fallito assedio di Federico II nel 1243 e il successo dei Guelfi sancisce per la seconda metà del XIII secolo la definitiva politica filo-papale: la famiglia dei Gatti monopolizza le cariche municipali e i pontefici scelgono Viterbo come sede papale. L'episodio discriminante, che attira l'attenzione su Viterbo, è l'elezione papale del 1268-1271 che portò Gregorio X al soglio pontificio: i cardinali che dovevano eleggere il successore di Clemente IV si riunivano inutilmente da quasi 20 mesi, quando il popolo viterbese sdegnato di tanto indugio, sotto la guida del Capitano del popolo Raniero Gatti, giunse alla drastica decisione di chiudere a chiave i cardinali nella sala dell'elezione (clausi cum clave), nutrirli a pane e acqua, e scoperchiare il tetto lasciandoli esposti alle intemperie, finché non avessero eletto il nuovo Papa; così abbastanza rapidamente i cardinali scelsero il piacentino Tebaldo Visconti, che era arcidiacono di Liegi (quindi neanche prete), ed in quei giorni si trovava in Terra Santa per la nona crociata. Il nuovo papa prese il nome di Gregorio X, (1272), e, vista la bontà della "clausura", stabilì con la costituzione apostolicaUbi Periculum che anche le future elezioni papali avvenissero in una sede chiusa a chiave: era nato il Conclave! Dal 1261 al 1281 in Viterbo si tennero ben cinque conclavi. Nell'ultimo di questi il popolo sobillato da Carlo d'Angiò, irruppe nella sala del Conclave e mise al carcere duro il cardinale Matteo Rubeo Orsini, protodiacono. Il nuovo papa che uscì da questo conclave funestato dall'invasione del popolo viterbese fu un francese, il cardinale Simon de Brion, proprio come voleva Carlo d'Angiò. Martino IV, appena eletto, anziché ringraziare i viterbesi che, mettendo in difficoltà i cardinali della famiglia Orsini, avevano favorito la sua elezione, lancerà sulla città di Viterbo un pesante interdetto e l'abbandonerà in fretta e furia con tutta la corte pontificia, senza peraltro tornare a Roma, come molti auspicavano. Si chiude con questo spiacevole episodio il periodo aureo di Viterbo. I papi non verranno più a risiedere in questo splendido comune dell'alto Lazio. Con la curia papale a Viterbo, la città aveva raggiunto il suo massimo splendore, sia economico, quale centro posto lungo vie di comunicazione importanti, come laVia Cassia e la Francigena, che architettonico, con l'edificazione di edifici pubblici municipali, torri, chiese nel fiorire dello stile gotico che i cistercensi avevano inaugurato nel luogo con l'Abbazia di San Martino al Cimino.
L'esilio avignonese dei papi contribuì alla decadenza della città e al riaprirsi delle lotte interne. L'effimera ricostituzione del Patrimonio di S. Pietro del cardinaleEgidio Albornoz, non impedì ai nobili Gatti e ai prefetti di Vico di imporsi, con istituzioni ormai di tipo signorile, a Viterbo. A metà del '500 la città conobbe un nuovo, ancorché breve, periodo di fervore culturale e spirituale per la presenza del cardinale Reginald Pole, che riuniva a Viterbo il suo celebre circolo, di cui faceva parte, tra gli altri, la marchesa Vittoria Colonna ed alle cui riunioni intervenne spesso Michelangelo.
L'età moderna per Viterbo è un periodo di scarsa vitalità, economica e culturale: dalla fine del XVI secolo la città segue le sorti dello Stato della Chiesa e vede tramontare del tutto la vocazione internazionale che aveva assunto nei secoli del basso medioevo.
Viterbo nel 1867, con la colonna garibaldina Acerbi, fu testimone della sfortunata Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma conclusa a Mentana il 3 novembre con la sconfitta di Garibaldi da parte dei pontifici e francesi.
Con l'unità d'Italia, aggregato quasi tutto il Lazio nella provincia di Roma, Viterbo perse la qualifica di capoluogo, che le fu restituita solo nel 1927 con il riordino delle circoscrizioni provinciali, attuato da Benito Mussolini.
In questa occasione però, aspirava al rango di provincia, anche Civitavecchia ma Viterbo riuscì ad avere la meglio, incrementando il proprio territorio e numero di abitanti, sopprimendo e inglobando, con l'aiuto del governo, i comuni di BagnaiaSan Martino al CiminoGrotte Santo Stefano, ed altri piccoli centri limitrofi.






Di seguito troverete un itinerario che vi porterà, partendo direttamente dall’albergo, per il centro storico di Viterbo, toccando i luoghi più interessanti e fascinosi dell’antico borgo medievale.
Buona Passeggiata!




Il borgo Medievale di S.Pellegrino



Hotel Viterbo Inn via san Luca - via Matteotti- Piazza del Teatro (43  TEATRO COMUNALE DELL’UNIONE) – Corso Italia  (40  CHIESA DI S. EGIDIO) – (34  CHIESA DI S. MARIA DEL SUFFRAGIO) – Piazza delle Erbe (33 FONTANA DI SANTO STEFANO) – Corso Italia (32  PALAZZO DEL PODESTA’)- Piazza del Plebiscito (31  PALAZZO DEI PRIORI) – Via S. Lorenzo ( 25 TORRE DEL BORGOGNONE) – Via Fattungheri ( 18 CHIESA DI S. MARIA NUOVA) – Via S. Lorenzo, sulla destra Piazza del Gesù ( 24 FONTANA DEL GESU’, 29 CHIESA DEL GESU’) – Via S. Lorenzo – Piazza Della Morte ( 23 FONTANA DÌ S. TOMMASO O DELLA MORTE)  - Sulla destra Via S. Lorenzo – P.zza San Lorenzo (37 CASA DÌ VALENTINO DELLA PAGNOTTA – 38 CATTEDRALE DÌ SAN LORENZO – 39 PALAZZO PAPALE) – Tornando indietro su via S. Lorenzo, oltrepassando Piazza della Morte, sulla destra, Piazza San Carluccio ( 17 CHIESA DEL GONFALONE – 14 MONASTERO DI SAN BERNARDINO) – Piazza S. Pellegrino (10 PALAZZO DEGLI ALESSANDRI – 11 SODALIZIO FACCHINI DÌ S. ROSA) Via Grotti – Via delle Fabbriche (6 PALAZZO GATTI) – Piazza Fontana Grande (7 FONTANA GRANDE) – Via Cavour – Piazza del Plebiscito – Via Filippo Ascenzi , a destra Via Emilio Bianchi – Via S. Luca, Hotel Viterbo Inn.

*I numeri indicati sull’itinerario corrispondo ad i luoghi di interesse storico/culturale, indicazioni che potete ritrovare sulla mappa allegata.








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